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domenica 5 dicembre 2010

Prelazione terreno agricolo

La prelazione su terreno agricolo è il diritto di essere preferiti ad altri a parità di condizioni di vendita decise dal proprietario venditore.

A chi spetta il diritto di prelazione agraria:
1. al coltivatore diretto affittuario che conduce in affitto (con regolare titolo) da almeno 2 anni il terreno offerto in vendita (art. 8 legge 590 del 1965)
2. alle società agricole di persone costituite per oltre la metà di soci (non va per quote societarie) che possiedono la qualifica di coltivatore diretto e che conducono in affitto (con regolare titolo) da almeno 2 anni il terreno offerto in vendita (D.Lgs. 29 marzo 2004 n° 99)
3. ai proprietari dei terreni confinanti (art. 7 legge 817/1971) a patto che:
a)il terreno offerto in vendita non sia stato dato in affitto a un soggetto di cui ai punti 1 e 2
b)oltre ad essere proprietario di terreno confinante sia anche coltivatore diretto o società agricola di persone di cui la metà dei soci sia coltivatore diretto
4. ai coltivatori diretti o società agricole di persone proprietari di terreni confinanti se l’affittuario abbia dato disdetta e non intenda proseguire nel rapporto d’affitto.

A chi non spetta la prelazione di terreno agricolo:
1. non spetta in nessun caso alle società di capitali anche se in presenza di soci coltivatori diretti
2. non spetta in nessun caso ai soggetti classificati come imprenditori agricoli professionali (D.Lgs. 29 marzo 2004 n° 99 modificato dal D.Lgs 15 giugno 2005 n° 101)
3. non spetta all’affittuario qualora abbia venduto, nel biennio precedente, altri fondi rustici di imponibile fondiario superiore a lire 1.000, salvo cessione a scopo di ricomposizione fondiaria (art. 8 primo comma legge 590 del 1965)
4. non spetta al confinante coltivatore diretto o società anche se il terreno offerto in vendita sia stato dato in affitto da meno di 2 anni o neanche se l’affittuario ricade nell’ipotesi di cui al punto 3
Quando è escluso il diritto di prelazione agraria:
Quando il terreno si trova in zona edificabile anche in base ad un PRG adottato ma non ancora approvato.
Inoltre quando il terreno agricolo è oggetto di permuta, vendita forzata, fallimento, liquidazione coatta, donazione ed espropriazione.
Come deve agire il venditore nei confronti degli aventi diritto alla prelazione:
il proprietario deve notificare, agli aventi diritto, con lettera raccomandata la proposta di alienazione trasmettendo il preliminare di vendita in cui devono essere indicati il nome dell’acquirente, il prezzo di vendita e altre norme pattuite compresa la clausola per la prelazione.
Il coltivatore deve esercitare il suo diritto entro 30 giorni.
Qualora il proprietario non adempia a tale obbligo, o il prezzo di vendita al rogito sia inferiore a quello comunicato, l’avente diritto può, entro 1 anno dalla trascrizione dell’atto, riscattare il fondo dall’acquirente. (art. 8 legge 590 del 1965)

domenica 18 aprile 2010

Tasse acquisto terreno edificabile

Imposte Acquisto Terreno Edificabile
La tassazione nelle compravendite di terreni edificabili
Con questo articolo vogliamo chiarire le imposte che ci sono quando si acquista un terreno edificabile cominciando anzitutto col chiarire quando un terreno può essere classificato edificabile ai fini della tassazione sulla compravendita.

La legge Bersani-Visco sancisce che un terreno si considera edificabile quando è definito dal piano regolatore adottato dal Comune con delibera del consiglio comunale, indipendentemente dall'approvazione della Regione e dall'adozione di strumenti attuativi (art. 36 comma 2 del d.1. 223/2006). Si ritiene infatti che anche eventuali cambiamenti del piano regolatore vengano percepiti come qualcosa di esistente e tendenzialmente definitivo, e quindi incidente sul valore dei terreni.

Andiamo ora a vedere le imposte da pagare nei due diversi casi:

A)Venditore privato e Acquirente chiunque
Imposta di registro: 9% del prezzo di acquisto con minimo a 1.000 €
Imposta ipotecaria: 50 €
Imposta catastale: 50 €
Tassa Ipotecaria: No
Tassa Catastale: No
Bollo: No

B)Venditore impresa (soggetto iva) e Acquirente chiunque
IVA: 22% sul prezzo di acquisto
Imposta di registro: 200 €
Imposta ipotecaria: 200 €
Imposta catastale: 200 €
Tassa Ipotecaria: 35 €
Tassa Catastale: 55 €
Bollo: 230 €

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lunedì 11 gennaio 2010

Come richiedere il certificato di destinazione urbanistica


Il certificato di destinazione urbanistica è un documento che va richiesto al comune dove è insito il terreno, che sia esso agricolo, fabbricabile o un'area di pertinenza oltre i 5.000 mq di un fabbricato.

Esso riporta i dati del terreno foglio e mappale, la destinazione urbanistica (es. zona residenziale, artigianale ecc.), parametri urbanistici come l'indice di fabbricabilità, altezze, vincoli ecc...

E' obbligatorio in caso di compravendita e va allegato all'atto notarile in copia originale o autenticata a pena di nullità (art. 30 D.P.R. 308/2001 co. 2 Testo unico sull'edilizia).

Come richiedere il certificato di destinazione urbanistica (detto anche c.d.u.)
va compilato e presentato un apposito modulo predisposto dal comune stesso all'ufficio del comune dove è sito il terreno (per reperirlo basa andare in comune oppure, per molti comuni, si può trovare anche sul sito internet).

Serve una marca da bollo di 14,62 € e poi dovranno essere pagati i diritti di segreteria.

Va allegato un estratto di mappa catastale del terreno e, se sono stati fatti dei frazionamenti, un estratto di frazionamento reperibile al catasto.

Termini per il rilascio
il certificato di destinazione urbanistica deve essere rilasciato dal comune entro 30 giorni dalla presentazione della domanda (è un atto dovuto in quanto obbligatorio per la validità del rogito notarile)

Validità
Il certificato di destinazione urbanistica ha validità di un anno, salvo varianti al piano regolatore
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