La situazione
italiana è espressa drammaticamente bene da un articolo del Sole 24Ore del 12 gennaio 2015. Le rendite in Italia sono diminuite (fin
troppo), causa l'aumento smisurato della tassazione sugli immobili,
che dal 2010 ad oggi ha visto un'impennata del 212%, legato al fatto che il mercato delle locazione ha visto anche una
contrazione dei canoni d'affitto.
Da questo lo
scenario che puoi tranquillamente vedere nel grafico qui linkato.
In regime di
cedolare secca si passa dalla città con il ritorno più “alto” e
cioè Livorno con il 3,26% netto annuo, alla città con le rendite da
locazione più basse, cioè Salerno con 1,86% netto.
Ancora peggiori gli
investimenti con il regime di tassazione ordinario, cioè fuori
dall'applicazione della cedolare secca. In questo caso vediamo in
testa Livorno con un ritorno netto annuo del 2,25% sul capitale
investito e fanalino di coda ancora Salerno con l'1,24%.
Parliamo di
rendimento annuo netto come la percentuale che ho annualmente di
ritorno sul capitale che investito per acquistare l'immobile al
netto delle spese annue quali: cedolare secca o tassazione ordinaria,
imu e tasi.
Alla triste
situazione si aggiunge un un deprezzamento degli immobili che fa sì
che l'investitore italiano non possa più contare neanche sulla
rivalutazione del mattone (almeno per il momento). In alcune zone
d'Italia si ha ormai da anni un decremento del prezzo del 5% su base
semestrale. Questo è dovuto al crollo della richiesta, dovuta a sua
volta ad altri problemi che abbiamo quali: l'occupazione, la
difficoltà di accesso al credito e la sfiducia del sistema paese che
ci fa stare col “braccino corto”.
La contrazione delle
transazione si attesta attorno al 52% dal 2007 quando si avevano circa 877.000 trasferimenti di proprietà, ad oggi che ne abbiamo circa
421.000 all'anno.
Diversa situazione
si ha in altri paesi del mondo. Lo scenario attira molto l'investitore italiano, tanto che nel 2015 si prevedono circa 45.000 acquisti immobiliari all'estero, trend in continuo aumento da dieci anni a questa parte. Gli italiani sono attirati da alte rendite nette fino all'11% annuo e da una più probabile rivalutazione dell'immobile del breve/medio termine.
Dove si investe? Il Regno Unito con Londra è una delle mete preferite. Ma attira molto anche il mercato americano che sta dando da diversi mesi segnali di netta ripresa, infatti in alcune zone tipo Miami in Florida si registrano prezzi degli immobili pre-crisi.
L'investimento medio che si registra è dai 45mila ai 65mila euro, ma c'è chi non disdegna di spendere qualche decina di migliaia di euro in più a fronte di rendite annue immobiliari nettamente superiori a quelle del nostro paese.
Ad attirare e consigliare investimenti immobiliari in Usa e Uk è la stabilità politica e monetaria dei due paesi, oltre alla diversa valuta legale, alla burocrazia meno oppressiva di quella italiana e ai cicli economici più veloci (si esce dalla crisi molto prima che da noi).
Esempi sempre nuovi, reali ed esplicativi delle alte rendite nette annue di investimenti immobiliari in America e Gran Bretagna puoi trovarli a questo link che riporta al mio portale di investimenti immobiliari In Usa e Uk
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