domenica 10 ottobre 2010

Illegittima ipoteca sotto gli 8000 €

La Suprema Corte ha stabilito, con la sentenza n° 4077 del 22 febbraio 2010, che l'iscrizione di ipoteca è illegittima se, a seguito di cartella esattoriale inviata da Equitalia e non pagata, il valore del debito è inferiore a 8000 € e se non viene dato preavviso al contribuente.

La sentenza arriva dopo che la società incaricata per la riscossione coatta dei tributi aveva dichiarato incompetente il Giudice di Pace che in precedenza aveva, con la sentenza n° 3770/2007, annullato l'ipoteca messa dalla stessa Equitalia sull'immobile di un contribuente per un debito di appena 900 €.

La Cassazione ha rigettato il ricorso di Equitalia, che si appellava al fatto che il limite di 8000 euro vale per l’espropriazione immobiliare e non anche l’iscrizione di ipoteca. Come si legge dalla sentenza invece: “l’iscrizione di ipoteca è un atto preordinato e strumentale all’espropriazione immobiliare e in quanto tale ne eredita le regole operative”.

Equitalia, come si legge nel sito di repubblica, si difende dicendo: “Noi ci siamo subito adeguati, sotto gli 8000 euro infatti l´ipoteca non viene più applicata e a chi ce l´ha già ora viene cancellata. Ma fino alla sentenza abbiamo agito in buona fede: la normativa era poco chiara e noi eravamo supportati da un certo orientamento, e il fatto stesso che sia intervenuta la Cassazione è una conferma del fatto che potevano esistere più interpretazioni. Era sicuramente necessario un intervento chiarificatore” (Voglio precisare che nella lingua italiana buona fede non è sinonimo di buonsenso!).

Questa sentenza arriva in un momento in cui le iscrizioni ipotecarie per debiti contratti sono in notevole aumento, speriamo che essa sia di aiuto a tutte quelle persone che per poche centinaia o migliaia di euro, come nel caso che ha portato alla sentenza, si sono viste appiccicare l'ipoteca alla loro casa.
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