Il problema di molti giovani oggi, tra lavoro precario, stipendi non proprio faraonici e ci metterei anche un po’ di abitudine a vivere cullati da mamma e papà, è che si trovano alla soglia dei trenta con la voglia di metter su famiglia e con il solito dilemma: hanno nel sangue la loro italianità quindi vorrebbero, come l’87% delle famiglie italiane, acquistare una casa di proprietà. Ma si scontrano con i prezzi abnormi delle case e con ammortamenti di mutui di 25-30 o addirittura 40 anni, il che vuol dire che andranno in pensione con il mutuo ancora da pagare! Inoltre si fanno due conti con gli interessi e si accorgono che, alla fine, vecchi e stanchi avranno pagato la casa decine di migliaia di euro in più rispetto al suo costo reale (purtroppo anche il denaro ha un prezzo). Allora cominciano a vagliare l’idea dell’affitto, che comunque non riescono a digerire, “sono” dicono “soldi buttati, e poi io a pagare l’affitto? Ma dai!”, ma si consolano con il fatto che un giorno avranno i soldi per comprare casa, fino a quando si rendono conto che molto probabilmente il loro stipendio sarà sempre quello o poco più e tra tasse, bollette, vestiti, mangiare, bere e affitto (non ci metto lo svago per non farla più tragica) non riusciranno mai a mettere da parte un centesimo! Qui, a questo punto, scatta il piano 3 denominato piano mamma! E ci si domanda: "ma se restassi a vivere con i miei ancora un po’ che male c’è? Infondo mi vogliono bene e non mi manca niente, che vado a cercare?" Ed ecco che dagli enta si arriva agli anta e tra mutuo e affitto vince sempre la mamma!
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